Angelo Mozzillo (1736-1806) è stato un pittore originario di Afragola, noto per il suo stile ispirato al tardo barocco napoletano. Formatasi a Napoli nella bottega di Giuseppe Bonito, ha lasciato un’importante eredità artistica, contribuendo con le sue opere a numerosi edifici religiosi della Campania.
Ad Afragola, la sua città natale, sono ancora visibili alcune delle sue opere, testimonianza della sua maestria pittorica e del suo legame con il territorio. Il percorso dedicato ad Angelo Mozzillo permette di scoprire i luoghi dove sono custoditi i suoi dipinti, tra cui chiese e altri edifici storici. Attraverso questa iniziativa, si valorizza non solo l’arte del pittore, ma anche il patrimonio culturale della città , offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nella storia e nella bellezza delle sue creazioni.
Titolo: L’Addolorata fra i Ss. Biagio di Sebaste e Francesco di Paola.
Data: 1787
Ubicazione: Afragola, Chiesa di Santa Maria d’Ajello.
La nostra prima tappa alla scoperta delle opere di Angelo Mozzillo ad Afragola ci porta nella splendida Chiesa di Santa Maria d’Ajello, uno dei luoghi più ricchi di storia e di arte sacra della città .
Qui, nella prima cappella a sinistra entrando, si conserva una preziosa tela su legno raffigurante la Madonna Addolorata ai piedi della Croce
La nostra prima tappa alla scoperta delle opere di Angelo Mozzillo ad Afragola ci porta nella splendida Chiesa di Santa Maria d’Ajello, uno dei luoghi più ricchi di storia e di arte sacra della città .
Qui, nella prima cappella a sinistra entrando, si conserva una preziosa tela su legno raffigurante la Madonna Addolorata ai piedi della Croce, affiancata da San Biagio di Sebaste e San Francesco di Paola. L’opera è firmata e datata 1787, a testimonianza del momento maturo della carriera del pittore, che riesce a fondere in quest’immagine sacra la sofferenza composta della Vergine con la silenziosa devozione dei due santi.
Questa pala d’altare non è soltanto un capolavoro pittorico, ma anche un forte segno della spiritualità locale: i due santi raffigurati erano infatti particolarmente cari alla comunità afragolese dell’epoca. San Biagio, protettore della gola e invocato contro i mali stagionali, e San Francesco di Paola, guida di umiltà e carità , si stringono attorno alla Vergine in un messaggio di consolazione e speranza.
Osservando l’opera da vicino si possono apprezzare la delicatezza dei volti, le sfumature dei manti e la finezza dei dettagli, che rivelano tutto il talento di Mozzillo, capace di coniugare rigore compositivo e intensa partecipazione emotiva.
Titolo: Madonna delle Grazie
Data: 1787
Ubicazione: Afragola, edicola al cantone fra le vie Morelli e Pigna.
Il nostro itinerario continua per l’angolo tra via Pigna e via Domenico Morelli, dove si incontra una deliziosa edicola votiva dedicata alla Madonna delle Grazie. Qui, su un muro quasi nascosto tra le abitazioni, si conserva un affresco attribuito proprio a Mozzillo. Nonostante il trascorrere dei secoli e i segni del tempo, l’opera mantiene una forza semplice e commovente, testimoniando la fede popolare che l’ha resa nei decenni un punto di preghiera discreto ma costante.
Titolo: San Giorgio abbatte il tempio di Apollo
Data: 1758
Ubicazione: Afragola, Chiesa di S. Giorgio
All’interno della Chiesa di San Giorgio si conserva uno dei capolavori di Angelo Mozzillo: il dipinto che raffigura San Giorgio nell’atto di abbattere, per virtù divina, il tempio di Apollo.
All’interno della Chiesa di San Giorgio si conserva uno dei capolavori di Angelo Mozzillo: il dipinto che raffigura San Giorgio nell’atto di abbattere, per virtù divina, il tempio di Apollo. Realizzata nel 1758, questa tela è anche la prima opera firmata dell’artista, che segna ufficialmente l’inizio documentato della sua attività pittorica.
La scena è densa di pathos e movimento: San Giorgio, armato e deciso, distrugge il tempio pagano, mentre i fedeli di Apollo si danno a una disperata e precipitosa fuga, travolti dalla forza della fede cristiana. L’opera colpisce per il bell’insieme di linee che orchestrano la composizione e guidano lo sguardo tra rovine e figure in fuga, ma soprattutto per la chiarezza e nitidezza dei colori, che rendono viva e potente la narrazione sacra.
Questo dipinto non rappresenta solo un episodio leggendario, ma simboleggia il trionfo del Cristianesimo sul paganesimo, un messaggio che Mozzillo riesce a trasmettere con sorprendente maestria, già nei primi anni del suo percorso artistico
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