Il Municipio e la sua Piazza – restauro e riqualificazione funzionale

1. PREMESSA

L’intervento in oggetto si inserisce nel Programma Integrato PIU Europa “Afragola Porta della Campania” – da tempo definito ed avviato dall’Amministrazione Comunale della città di Afragola – teso alla Riqualificazione della città, nell’ambito del quale il presente Progetto Esecutivo “IL MUNICIPIO E LA SUA PIAZZA – Restauro e riqualificazione della Casa Comunale e della Piazza antistante”, rappresenta sicuramente uno dei punti cardine. Già da alcuni anni infatti il Palazzo Municipio è oggetto di “attenzioni particolari” che si sono concretizzate in numerosi successivi “episodi” progettuali, tutti orientati al “restauro e risanamento conservativo, consolidamento statico, riorganizzazione funzionale, adeguamento impiantistico ed alle norme per la sicurezza e l’eliminazione delle barriere architettoniche”. Stante la valenza storica ed architettonica dell’edificio, in tutte le precedenti occasioni s’è avuto cura di sottoporre i progetti alla Soprintendenza per i Beni architettonici di Napoli e Provincia, per le relative approvazioni/autorizzazioni. La prima, ai sensi del D. L.vo n. 490/99 e ss.mm.ii., con i termini e le condizioni della nota prot. n. 4457/2002, risale al 11/03/2002; successivamente è stata rilasciata (con prescrizioni da recepire in sede di progettazione esecutiva), un’ulteriore autorizzazione, di cui alla nota 19712/2009 e successiva nota del 29.07.2011 inerente la documentazione tecnica-amministrativa presentata in data 07.02.2011 (prot. n. 3212) e successive integrazioni in data 27.05.2011 (prot. n. 14205), fino all’ultima del 15.07.2011 (prot. n. 18815). Si sottolinea in particolare che la Soprintendenza ha ripetutamente evidenziato la necessità di un intervento unitario esteso a tutti i piani dell’edificio. Pertanto con il presente progetto esecutivo l’Amministrazione ha inteso “sinergizzare” gli sforzi già profusi con la redazione dei precedenti progetti definitive già redatti nell’ambito del citato programma PIU (tutti già muniti di tutte le necessarie approvazioni/autorizzazioni, a tutti i livelli) e rivolti “settorialmente” a singoli piani dell’edificio. L’attenzione è rivolta in pertanto all’esigenza di intervenire nel restauro dell’edificio e nella ristrutturazione/riqualificazione funzionale del piano terra destinato ad uffici comunali, del piano primo, interamente destinato ad ospitare gli uffici e le funzioni legate agli organi di governo dell’Ente Comunale, nonché del piano secondo, anche questo da adibirsi ad uffici, e della copertura (incluso il sottotetto). Nell’ambito del restauro rientrano ovviamente tutte le opere riguardanti le facciate esterne, sia quelle direttamente prospettanti sulla piazza e sulle limitrofe via Ciaramella e Rosselli, sia quelle rivolte sul cortile interno dell’edificio. A completamento dell’intervento, si prevede inoltre la riqualificazione estetica e funzionale della piazza antistante il Palazzo Comunale, che sarà esclusivamente pedonalizzata. Il progetto in argomento, dunque individua compiutamente i lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli, degli indirizzi e delle indicazioni stabiliti nei progetti definitivi e contiene tutti gli elementi prescrittivi delle autorizzazioni e approvazioni già rilasciate dai vari Enti in fase definitiva. In esso vengono indicati i criteri utilizzati per le scelte progettuali, nonché le caratteristiche dei materiali prescelti nel rispetto delle esigenze di tutela storico-artistica del manufatto oggetto d’intervento. I relativi disegni, nelle opportune scale grafiche, descrivono le principali caratteristiche delle opere e le relative soluzioni architettoniche e tecniche. Gli studi e le indagini preliminari occorrenti, con riguardo alla natura e alle caratteristiche dell’opera, sono spinte a livello tale da consentire lo sviluppo dei calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti. Gli elementi prestazionali, tecnici ed economici previsti in progetto 3 sono ulteriormente definiti e completati nell’apposito disciplinare descrittivo e nel computo metrico estimativo. La presente relazione tecnica descrittiva, supportata dai grafici di rilievo (comprendenti ampia documentazione fotografica dello stato di fatto), fornisce i chiarimenti atti a dimostrare la rispondenza del progetto alle finalità dell’intervento, il rispetto del prescritto livello qualitativo, dei conseguenti costi e dei benefici attesi. In particolare, la relazione rappresenta i criteri utilizzati per le scelte progettuali, le caratteristiche prestazionali e descrittive dei materiali prescelti, nonché i criteri di progettazione delle strutture e degli impianti con riferimento alla sicurezza, alla funzionalità e all’economia di gestione; indica le soluzioni adottate per il superamento delle barriere architettoniche; riferisce in merito alle eventuali opere di abbellimento artistico o di valorizzazione architettonica; stabilisce i criteri e gli elaborati che compongono il progetto esecutivo ed i tempi necessari per l’approvazione dello stesso, la sua cantierizzazione e l’esecuzione dell’intervento.

2. DESCRIZIONE DEI LUOGHI

La Casa Comunale sorge nel tessuto storico di Afragola ed è stata costruita, assieme all’antistante Piazza Municipio, su aree ricavate dalla demolizione di precedenti fabbriche. L’edificio ha una forma in pianta a “C” le cui facciate, all’interno, racchiudono un cortile ed all’esterno, sono disposte in fregio alla predetta piazza ed alle strade laterali di accesso alla stessa (via Rosselli e via Ciaramella). La facciata principale ha una composizione molto equilibrata ed armonica, che riprende gli schemi tradizionali dell’edilizia pubblica ottocentesca, con un corpo centrale leggermente avanzato, che ne rompe la linearità e mette in risalto la zona più rappresentativa dell’edificio. Questa è anche sottolineata dal porticato al piano terra, dalla balconata con balaustra in ghisa e dalle aperture centinate al primo piano e dalla torre dell’orologio e campanaria, che si eleva oltre la copertura. L’apparato decorativo della facciata è arricchito dal paramento a bugnato alternato (rustico e liscio) che riveste il piano terra, gli spigoli verticali, le lesene e le architravi dei vani, dalle cornici delle aperture e del marcapiano, dal cornicione con il soprastante muro di coronamento che nasconde la linea di gronda del tetto, dai timpani e balaustre che adornano i vani al primo piano, dalle cancellate in ghisa presenti in quelli al piano terra. Rispetto alle facciate principali, quelle rivolte verso il cortile interno sono molto più semplici e spartane, caratterizzate dal ritmo regolare delle bucature, decorate da una semplice fascia a rilievo e sovrastate da una pennata scacciacqua in lavagna. L’edificio è composto di tre livelli fuori terra, oltre il sottotetto; gli ingressi avvengono da Piazza Municipio o da Via F.lli Rosselli, che costeggia il lato di levante. Il portico, che si apre sulla piazza, immette, oltre che agli ambienti del piano terra ed al cortile, alla scala principale, che raggiunge il secondo piano dell’edificio. L’androne laterale costituisce l’accesso preferenziale al cortile per i mezzi meccanici; da esso si può entrare anche nell’edificio ed imboccare la scala secondaria, che sale fino al piano sottotetto. La scala principale è a tre rampanti larghi con ballatoio; il parapetto è formato da una balaustra con colonne in ghisa; il pavimento ed il rivestimento (gradini, sottogradini, zoccolini) sono in lastre di marmo di Carrara, le pareti sono decorate a riquadrature delineate da cornici a stucco. Essa è stata oggetto d’intervento nell’anno 2004. La scala secondaria è a due rampanti piuttosto stretti ed è rivestita in lastre di pietrarsa. Il portico è composto da nove ambienti coperti da volte a vela che, oltre che sui muri perimetrali, poggiano su pilastri isolati, costituiti, nella parte basamentale, da conci in pietrarsa, ed è stato oggetto d’intervento nell’anno 2005. La struttura portante verticale del fabbricato è costituita in prevalenza da murature di tufo. Il primo impalcato dell’edificio e le rampe delle scale sono formate da strutture voltate in muratura, gli altri livelli sono costituiti da solai piani, in parte in legno ed in parte a struttura mista (putrelle e laterizi). La copertura è a tetto a due falde con struttura portante in legno (ad eccezione della zona sottostante la torre campanaria che è in putrelle e tavelloni), con manto impermeabile di tegole alla marsigliese. Al primo piano sono ubicati gli ambienti di maggiore importanza della casa comunale: il salone delle cerimonie e la sala consiliare. Il primo è ubicato nella parte centrale. dell’edificio, in corrispondenza del portico del piano terra e della balconata esterna. L’ambiente è rifinito con cura: il pavimento è alla veneziana, con riquadrature policrome; le porte sono in legno naturale intarsiato in oro zecchino; le pareti ed il soffitto sono ornati con dipinti su tela e con decorazioni a stucco. La sala del consiglio comunale è ubicata nell’ala ovest dell’edificio, disposta in fregio a Via G. Ciaramella; il vasto ambiente, che si estende per tutta la larghezza del corpo di fabbrica, è disadorno e mal curato. Ad esso si accede dallo scalone principale; ed anche da in un locale ubicato sulla testata Sud del fabbricato ove si trova una piccola scala di servizio, di collegamento con il piano terra. La sala consiliare appare inadeguata, per la particolare funzione che svolge ed anche in considerazione del numero di persone che normalmente ospita. Tutte le stanze disponibili, agli altri livelli dell’immobile, segnatamente il piano terra ed il piano secondo, sono utilizzate per uffici e servizi vari comunali. Il piano sottotetto è (impropriamente) utilizzato come deposito. I servizi igienici sono ubicati in locali disposti sulle verticali in prossimità della scala secondaria e della testata Sud del fabbricato. Il cortile è stato recentemente pavimentato con cubetti di porfido con tessitura ad archi contrastanti. Come innanzi accennato, in epoca recente (anni 2004 – 2005) sono stati già eseguiti alcuni parziali interventi di restauro, che hanno interessato il recupero delle aree di accesso al palazzo, ovvero, l’atrio e lo scalone principale che hanno restituito un’immagine decorosa a questi spazi. Successivamente l’Amministrazione ha disposto la progettazione definitiva di ulteriori interventi di riqualificazione riguardanti il piano primo dell’edificio. I relativi elaborati sono stati sottoposti anche alla Soprintendenza per i Beni architettonici di Napoli e Provincia, che li ha autorizzati (con prescrizioni) ai sensi del D. L.vo n. 42/2004 – Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio con nota prot. n. 19742 del 09.12.2009. In particolare la progettazione di che trattasi ha riguardato la ristrutturazione e riqualificazione funzionale del primo piano dell’edificio, interamente destinato ad ospitare gli uffici e le funzioni legate agli organi di governo dell’Ente Comunale. Allo stato attuale gli interventi in oggetto non sono stati ancora realizzati. Con il presente progetto esecutivo, che recepisce ed integra il citato progetto nonché i progetti definitivi approvati nel 2010 e nel febbraio 2012, si configurano gli interventi del programma unitario di riqualificazione e rifunzionalizzazione della Casa Comunale, con il: – il restauro ed il risanamento conservativo dei piani terra, primo e secondo dell’edificio, con ridistribuzione degli stessi ambienti in virtù delle nuove esigenze distributive richieste dall’Amministrazione; – il recupero dei locali del sottotetto, comprendenti il solaio di copertura del 2° piano, la struttura di sostegno al tetto e la copertura del medesimo; – il recupero ed il ripristino delle facciate esterne, comprendenti: la facciata frontale che dà sulla omonima piazza del Municipio; le facciate laterali che interessano la via Rosselli e la via Ciaramella; le facciate posteriori dei due corpi di fabbrica che compongono le ali del fabbricato; le mura perimetrali del cortile; – la pedonalizzazione della piazza del Municipio, attualmente adibita a parcheggio di autovetture e motocicli.

3. AUTORIZZAZIONI

Per l’intervento in oggetto l’Amministrazione Comunale ha già provveduto a richiedere ed ottenere, nella fase della progettazione definitiva, tutte le necessarie autorizzazioni ed approvazioni. Si segnala, in particolare, quanto prescritto dalla competente Soprintendenza in merito alla necessità ed opportunità di un intervento unitario esteso a tutti i piani dell’edificio. Pertanto con il presente progetto esecutivo l’Amm.ne Comunale si prefigge l’esecuzione dell’intervento di Restauro e Riqualificazione funzionale dell’intero edificio, essendo già stati predisposti ed approvati i progetti definitivi di:

– restauro e riqualificazione inerenti i piani primo, secondo, sottotetto e copertura

– restauro delle facciate esterne del Palazzo del Municipio e riqualificazione della piazza antistante (cosiddetti interventi “4 A” e “4B”)

-restauro e riqualificazione del piano terra del Palazzo del Municipio.

4. LO STATO DEI LUOGHI E LE CRITICITA’ ATTUALI

L’edificio municipale presenta rilevanti problemi dovuti sia alla vetustà sia ad una sua insufficiente ed inadeguata manutenzione. A ciò si aggiungono le deturpazioni operate nel tempo a seguito di interventi parziali e spesso incongrui rispetto alle sue peculiari caratteristiche architettoniche e costruttive. Un limite dell’immobile molto sentito da tutti i fruitori (amministratori, addetti e cittadini) è quello dell’accessibilità ai diversi piani ed alle diverse funzioni. In particolare risultano disagevoli i collegamenti verticali: le scale sono ben posizionate, ma non sono affiancate dalla presenza di ascensori, che peraltro sono indispensabili per garantire ai disabili il diritto di accesso. Per quanto concerne lo stato di conservazione dell’immobile e dei locali, a seguito di sopralluoghi condotti in sito, si è potuto accertare quanto segue: – le facciate esterne appaiono molto degradate: i paramenti murari, gli ornamenti e le decorazioni sono in molte parti caduti, rovinati o cascanti, costituendo così anche fonte di pericolo per la incolumità pubblica. Particolarmente evidente è il degrado connesso ad estese e rilevanti risalite di umidità dalle fondamenta, che, in alcuni casi si associa alle perdite del sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane (cacciacqua, pluviali, pozzetti, tubazioni, ecc). Quest’ultima circostanza è la causa del degrado degli intonaci sia nella fascia basamentale, che di frequenti dilavamenti ed infiltrazioni nelle zone più alte; – analogamente le pareti del cortile interno si presentano ammalorate; qui sono meno evidenti i problemi causati dall’umidità di risalita, ma più estesi quelli di infiltrazione dovute a dilavamento e/o gocciolamento. Inoltre il ciglio delle mura perimetrali è ricoperto da lastre di ardesia a doppia falda che appaiono del tutto inadeguate a proteggere la muratura dal gocciolamento delle acque meteoriche; infatti queste, dilavando la parete, hanno nel tempo lasciato tracce di umidità che si sono fatte via via più vistose, rappresentando un impatto estetico decisamente sgradevole e ammalorato l’intonaco, con pericolo di danneggiare la sottostante muratura portante in tufo. nel locale del sottotetto le strutture portanti della copertura sono in materiale ligneo, con la eccezione della zona adiacente la torre dell’orologio e campanaria, dove le strutture portanti sono costituite da putrelle di acciaio e materiale latero-cementizio; lo stato di 8 conservazione appare segnato dal tempo, e le travi mostrano in molti punti segni di fessurazioni e di tagli. Il solaio di calpestio del piano sottotetto e costituito da solai in legno che presentano forti deformazioni con sensibili vibrazioni allorquando vi si transita sopra. Il tetto, realizzato a doppia falda, presenta numerose aperture che danno luce al sottotetto e consentono altresì la ventilazione del locale; la copertura è costituita da tegole che rivestono sia le falde del tetto che gli abbaini ed i lucernai ivi ricavati; oltre che dall’esame visivo, a seguito del quale molte di esse appaiono danneggiate (vedasi foto successiva), lo stato di degrado dei legni strutturali è stato accertato e documentato mediante indagini strumentali in situ, il cui esito è consegnato in apposito rapporto di prova (allegato al presente progetto esecutivo) a cura di ditta specializzata autorizzata al rilascio di certificazioni sui materiali.

I locali dei piani terra, primo e secondo presentano il segno di adattamenti distributivi e funzionali succedutisi nel tempo; in molti ambienti interni sono state apportate modifiche ed aggiunte spurie alle originarie finiture edilizie

L'intervento

tratto dal Progetto Esecutivo “Afragola Porta della Campania – Intervento 4” del Programma Integrato Urbano “P.I.U. Europa”

Restauro e risanamento conservativo del piano terra, primo e secondo dell’edificio

Nel pieno rispetto delle qualità spaziali dell’organismo architettonico, le opere a farsi intendono sostanzialmente riqualificare i diversi ambienti ottimizzando le loro funzioni. Nello specifico sono previsti: interventi di manutenzione straordinaria delle opere murarie, consistenti in:

Ripristino e/o sostituzione degli intonaci esistenti con materiali omologhi a quelli originari e successiva tinteggiatura delle superfici, preventivamente stuccate e rasate, con pitture traspiranti a base calce in due o più mani previa applicazione di mano di fondo a coprire;

Rimozione delle controsoffittature e loro ripristino, con successiva tinteggiatura

Realizzazione sotto traccia di canalizzazioni per la posa in opera dei cavi dell’impianto elettrico di illuminazione e di forza motrice. I criteri di impostazione tecnica degli impianti elettrici sono stati finalizzati al conseguimento dei requisiti fondamentali della sicurezza, della funzionalità e dell’affidabilità.

Gli altri significativi obiettivi sono la semplicità di esercizio e manutenzione nonché la ricerca di soluzioni che consentano di gestire in modo intelligente gli impianti stessi. Per quanto concerne la sicurezza delle persone, è stata posta particolare attenzione affinché sia garantita l’assenza di tensioni di contatto pericolose. Nella definizione degli impianti sono state adottate soluzioni ampiamente sperimentate, le quali consentono l’adozione di apparecchiature standard e quindi di ottenere una notevole economia di esercizio, derivante dalla utilizzazione di apparecchiature di consolidata produzione, nonché dalla possibilità di prevedere un minor numero di parti di ricambio data la perfetta intercambiabilità non solo delle apparecchiature, ma anche dei singoli componenti, oltre che una maggiore durata dei componenti del sistema e una maggiore semplicità di esercizio e di manutenzione. Inoltre, per quanto riguarda la qualificazione dei materiali e delle apparecchiature si farà riferimento a prodotti di affermate ditte nazionali ed estere. L’impianto elettrico sarà costituito dalle linee di distribuzione principali e secondarie per la realizzazione di un nuovo quadro generale di impianto. Si prevede l’installazione di nuovi punti di comando e gestione (interruttori, deviatori, invertitori, pulsanti, etc.), dei nuovi corpi illuminanti da istallarsi per le zone uffici, corridoi, locali tecnici, etc., l’impianto per le lampade di emergenza, nonché, un impianto di rivelazione incendi, completo di rivelatori antincendio – centrale di rivelazione incendi – pannelli allarme incendio (segnalazione ottico acustica) – pulsanti a rottura di vetro per segnalazione allarme incendio. L’illuminazione di sicurezza, in caso di mancanza della alimentazione elettrica di rete, o d’intervento delle protezioni preposte, nei vari ambienti sarà assicurato tramite un impianto d’emergenza, un illuminamento minimo al pavimento non inferiore a 2 lux ad 1 metro di altezza e di 5 lux sull’uscita di sicurezza. L’illuminazione di sicurezza assicurerà un illuminamento minimo, come richiesto dalla normativa vigente in caso d’emergenza, in modo da permettere il deflusso delle persone dai luoghi senza pericolo.

Ristrutturazione dei servizi igienici, con rimozione completa dei pavimenti e rivestimenti ed asporto dei pezzi igienici, e rifacimento degli impianti idrici ed 12 elettrici, nonché adeguamento dei locali alle normative per quanto concerne i disabili; in particolare l’attenzione, in fase di progettazione è stata concentrata sulla scelta di materiali e tipologie di impianti che consentano, oltre ad una notevole durata nel tempo, una significativa riduzione degli oneri di manutenzione in termini di agevole ispezionabilità e facilità di pulizia, ma anche di riduzione dei costi di esercizio e di riduzione di impatto ambientale e contenimento del fabbisogno energetico: tali obiettivi si ritengono raggiunti mediante la previsione dell’installazione di sanitari di tipo sospeso, di rubinetterie/miscelatori a comando elettronico, nonché di cassette incassate di risciacquo a doppia capacità e di corpi illuminanti per i singoli wc e di ventilatori/estrattori per l’estrazione forzata asserviti a rilevatori di presenza; e. integrazione e/o sostituzione della pavimentazione esistente con tipologie analoghe a quelle originarie previo rifacimento dei massetti con sottofondi alleggeriti anche ai fini del contenimento sei carichi permanenti;

Gli infissi in legno, esterni ed interni esistenti, saranno oggetto di generale intervento di sostituzione integrale, con nuovi elementi di analoghe caratteristiche estetiche, in legno rovere laccato; in particolare gli infissi esterni saranno forniti di vetricamera ad elevate prestazioni di isolamento termico, conformi al D. Lgs. 192/2005 e s.m.i. relativamente al contenimento dei consumi energetici ed inoltre conformi a quanto previsto dal D. Lgs. 206/2005 e dalla norma UNI 7697, che prevedono l’obbligo di usare vetri antinfortunistici fino ad 1 m dal piano di calpestio; g. per la climatizzazione dei locali è stato previsto di rimuovere gli attuali impianti (i cui gruppi motore, allo stato attuale, sono posizionati all’esterno e quindi determinano un impatto visivo negativo sulle facciate). Per garantire un’elevata flessibilità d’uso accoppiata ad alto rendimento energetico, oltre che uno standard di funzionalità/benessere termoigrometrico negli ambienti adeguato alle attuali esigenze, s’è individuata quale tecnologia più appropriata, e che rappresenta l’attuale stato dell’arte in termini di impianti per il condizionamento/climatizzazione sia estivo che invernale, quella di unità multisplit a Volume di Refrigerante Variabile asservite ad unità refrigeranti/pompe di calore ad inverter ed a recupero di calore e, ove necessario, con integrazione dei sistema ad alta efficienza per la fornitura di aria di rinnovo. La citata flessibilità è ottenuta con il frazionamento in più sotto-impianti, tutti comunque gestiti da un unico sistema di monitoraggio e controllo, e con possibilità di regolazione autonoma delle singole unità interne agli ambienti mediante comandi remoti. Le unità motocondensanti e di trattamento aria saranno disposte nel sottotetto, quindi senza alcun impatto visivo, mentre le unità interne saranno integrate nel controsoffitto e, per gli ambienti ove i solai sono a vista o sono a volta, a pavimento; h. eliminazione del rialzo presente in diversi ambienti aperti al pubblico (allo stato attuale tale risulta una barriera architettonica per i disabili che hanno necessità di fruire degli uffici comunali), con recupero e rinforzo dei solai preesistenti previo inserimento in accoppiamento di nuove travi metalliche; i. realizzazione di tramezzi divisori necessari alla riconfigurazione degli ambienti per il rinnovato lay-out degli uffici, come indicato nelle tavole grafiche di progetto; 13 j. restauro della scala secondaria esistente mediante rifacimento degli intonaci degradati, smontaggio e rimontaggio dei gradini originali in pietrarsa previo trattamento di pulizia e regolarizzazione degli assetti; k. infine per una maggiore fruizione dell’edificio e garantire l’accesso ai disabili ad ogni parte dell’edificio, verrà inoltre predisposto un ulteriore ascensore, ubicato nel cortile interno (vedasi elaborati grafici di dettaglio a corredo del presente progetto esecutivo), capace di disimpegnare verticalmente tutti i piani dell’edificio; detto impianto sarà dotato di struttura portante in acciaio (con relativa piastra di fondazione in c.a. su micropali) indipendente da quella in muratura dell’edificio e, per le sue caratteristiche architettoniche e tecniche, si configura come un “accessorio” tecnologico completamente reversibile; l. per quanto riguarda le problematiche di prevenzione incendi si sono previste tutte le necessarie misure prescritte dalle vigenti normative sugli uffici: in particolare per quanto concerne la rete idrica antincendio s’è progettata una rete di naspi allacciata all’acquedotto cittadino, attesa l’assicurazione dell’Amministrazione Comunale in merito alla possibilità di ottenere idonea attestazione da parte dell’Ente Erogatore per la continuità dell’alimentazione. Si evidenzia inoltre che l’attività non risulta soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco, essendo l’affollamento max ipotizzabile è inferiore alle 300 persone. Si rappresenta infine, che, per quanto riguarda l’assetto distributivo funzionale, la soluzione progettuale è in linea con le esigenze espresse dall’Amministrazione Comunale. Di seguito, a tutto vantaggio di sintesi e chiarezza, sono riportate degli schemi grafici inerenti la distribuzione degli ambienti ai vari livelli dell’edificio.

Recupero e rifunzionalizzazione dei locali del sottotetto, comprendenti il solaio di copertura del 2° piano, la struttura di sostegno al tetto e la copertura del medesimo.

Nei locali del sottotetto sono previsti interventi di restauro delle strutture poste a sostegno della copertura dell’edificio, rappresentate da travi e capriate in legno, e listoni trasversali – sempre in materiale ligneo. Gli interventi consisteranno in opportuni rinforzi e/o sostituzioni ed, in alcuni casi, di integrazione degli elementi delle strutture portanti principali, mentre per le strutture secondarie e terziarie detti interventi consisteranno nella integrale sostituzione a causa dell’avanzato stato di degrado in cui versano. Inoltre, è stata prevista la sostituzione delle tegole di copertura del tetto nella parte ammalorata, per una frazione pari al 30% della superficie totale. Nell’ambito del progetto rientra la completa sostituzione del solaio (con tipologia del tutto analoga alla preesistente e con idonee sezioni resistenti) di calpestio del sottotetto che presenta forti deformazioni con sensibili vibrazioni allorquando vi si transita sopra. Laddove le preesistenti travi in legno siano state, in precedenti interventi, sostituite con travi in ferro, sarà riproposta la tipologia originaria. Per ciò che concerne invece il solaio di calpestio del secondo piano, sarà eliminato il rialzo presente in alcuni ambienti conseguente alla posa in opera, in epoche recenti, di elementi di rinforzo delle travi preesistenti; a tale livello, inoltre, saranno rinforzati e/o sostituiti, in generale, anche tutti gli altri solai che presentano forti deformazioni e/o evidenti segni di degrado e decadimento dei requisiti di resistenza strutturale. A compendio dell’intervento, si prevede l’integrazione delle catene metalliche esistenti con analoghe in acciaio inox poste in opera ed annegate al di sopra del nuovo tavolato ligneo, all’interno del massetto di riempimento. I relativi capochiavi saranno posizionati sulle facciate leggermente sottoquadro in modo da essere coperte dallo strato di finitura ad intonaco.

Recupero e ripristino delle facciate esterne

Gli interventi previsti sono rivolti, ove possibile, al restauro dei rivestimenti esistenti, siano essi ad intonaco o lapidei; laddove la situazione di degrado, puntualmente analizzata negli appositi elaborati consegnati in allegato, non lo consenta sono previsti interventi mirati di integrazione e sostituzione. In dettaglio, la rimozione dell’intonaco esistente, per quanto concerne la facciata principale, interesserà le sole parti che appaiono irrimediabilmente ammalorate; verranno inoltre ripresi e ricostruiti i fregi che ornano la facciata principale nei punti in cui essi sono danneggiati o mancanti, e l’intero bugnato che orna la parte inferiore delle facciate laterali. L’intervento è supportato da una dettagliata indagine termografica ad infrarossi necessaria, oltre che ad individuare difetti e distacchi degli intonaci e dei rivestimenti esistenti in facciata, la presenza e la posizione di eventuali canalizzazioni, impianti, cavedi o vuoti all’interno delle murature e di elementi architettonici eventualmente nascosti da interventi succedutisi nel corso degli anni, nonché, infine, a rivelare la possibile presenza di acqua ed umidità in punti allo stato attuale non visibili “icto oculi”. Allo stato attuale la struttura portante in muratura di tufo è protetta da un vecchio intonaco tradizionale tinteggiato a calce. Si riscontrano distacchi degli intonaci sulle aree maggiormente esposte, dovuti anche ad infiltrazioni d’acqua in corrispondenza delle coperture. Inoltre il basamento presenta distacchi diffusi a seguito di fenomeni di umidità da risalita, mentre sul resto delle superfici si riscontrano muffe ed accumuli di sporco: polvere, smog, ecc. Risolte le cause che generano infiltrazioni d’acqua, si procederà alla rimozione totale delle pitturazioni esistenti, ad un’ispezione accurata degli intonaci mediante battitura, rimuovendo le parti ammalorate o che presentano aderenza precaria agli strati sottostanti. I nuovi intonaci saranno a base di calce idraulica naturale. Si prescrive inoltre un ciclo di pitturazione, a pennello, con tre mani di pittura a base di grassello di calce, che assicura una perfetta traspirabilità delle pareti. Inoltre, alle mura perimetrali esterne del cortile verrà applicato un trattamento di protezione dalle infiltrazioni di umidità, ricorrendo ad opere di intercettazione ed alla posa in opera di intonaco anti-umidificante. L’adozione di malte ed intonaci a base di calce idraulica naturale, è dettato dal corretto approccio metodologico proprio del Restauro, che impone come prioritario il ricorso a materiali omologhi e/o compatibili a quelli preesistenti, ciò sia per la correttezza filologica dell’intervento a farsi, sia per evitare “rigetti”. In via subordinata il criterio di scelta deve essere necessariamente quello che porta a selezionare materiali e tecnologie che soddisfino i necessari requisiti di durabilità nonché di facilità ed economicità dei processi di manutenzione. Verrà infine sostituito il sistema di copertura del ciglio del muro perimetrale esterno, in quanto l’aggetto esistente appare insufficiente a schermare le pareti dal dilavamento delle acque meteoriche, che determina strati di umidità, presenza di muschi con impatto negativo sia sulla estetica e sia sulla integrità dell’intonaco. Sulle facciate perimetrali ed interne – poi – sono visibili sia tubazioni di scarico delle acque piovane, sia cablaggi a vista di materiale elettrico, che verrà – o riportato sotto traccia – o adeguatamente ricoperto per preservarne l’integrità e per evitare il derivante impatto visivo negativo.

Pedonalizzazione della piazza del Municipio

L’attuale pavimentazione in asfalto della piazza verrà sostituita con pavimento formato da lastre in pietra lavica. Nel corso della rimozione della pavimentazione esistente ed il rifacimento del sottofondo è stato previsto di sostituire anche tutti gli attuali sottoservizi (condotte idriche e fognarie, cavi elettrici, reti telefoniche, ecc,). Verrà inoltre realizzato un nuovo impianto di illuminazione esterna e la piazza sarà dotata di idonei arredi urbani composti da panchine ed aiuole a verde – il tutto disposto lungo il bordo della piazza, sì da formare una sorta di divisione ideale con la viabilità parallela di via Fratelli Rosselli e via Ciaramella. Infine lungo la via Principe di Napoli che delimita il terzo lato della piazza verranno posti blocchi di dissuasori del traffico, per impedire l’accesso delle auto e – contestualmente – consentire l’accesso ai soli mezzi autorizzati. Infine, la fontana che attualmente adorna la piazza verrà sottoposta ad un trattamento di impermeabilizzazione e di rivestimento con materiale antincrostante che eviti il formarsi di muffe e di depositi all’interno.

Opere Complementari

PREMESSA

Il sottoscritto Arch. Giovanni Villani, in qualità di Direttore dei Lavori dell’intervento denominato “IL MUNICIPIO E LA SUA PIAZZA: Restauro e riqualificazione funzionale della Casa Comunale e della piazza antistante”, congiuntamente all’ufficio operativo della direzione dei lavori, considerata la necessità di pervenire alla conclusione dell’intervento di restauro e riqualificazione funzionale della Casa Comunale e della Piazza antistante, in considerazione di quanto già realizzato con i fondi del PIU’ Europa (FESR 2007-2013), redige la presente relazione tecnica di accompagnamento al progetto esecutivo per la realizzazione delle opere complementari, di cui all’art. 57, comma 5, lett. a.2) del D. L.vo n.163/2006 e ss,mm. e ii.. Quanto di seguito specificato, così come già evidenziato nel corso di sopralluoghi svolti congiuntamente con i funzionari della Soprintendenza, è teso a prevedere alcune variazioni migliorative e connesse al progetto a suo tempo già approvato dalla stessa Soprintendenza con nota n. 25567 del 07.12.2012. Per tale motivo il progetto definitivo di completamento, inviato alla Soprintendenza in data 31.05.2016 ed acquisito al protocollo in data 01.06.2016 al n.13030, è stato autorizzato in data 11.07.2016, prot.16371. L’autorizzazione rilasciata prevede la piena osservanza di quattro prescrizioni che sono state recepite nella redazione della progettazione esecutiva. Le opere complementari all’intervento principale saranno rese possibili grazie al cofinanziamento dell’Amministrazione Comunale di Afragola previsto già all’atto dell’approvazione del progetto originario dalla stessa Amministrazione Comunale nell’ambito del PIU’ EUROPA del Comune di Afragola che può essere reso operativo con l’intervento de quo. Di seguito una descrizione delle principali modifiche migliorative apportate al progetto; esse, una volta eseguite, apporteranno notevoli benefici qualitativi all’edificio storico in questione.

Cenni sulle opere complementari al progetto e sugli interventi migliorativi previsti.

Restauro delle facciate dell’edificio Palazzo Comunale di Afragola

Il progetto redatto dal Comune di Afragola e approvato dalla Soprintendenza con nota 25567/2012 prevedeva il totale rifacimento degli intonaci delle facciate, previa rimozione di quelli preesistenti, ritenuti in cattivo stato di conservazione e quindi non restaurabili. Tale intervento non è stato considerato condivisibile sotto il profilo conservativo per cui è stato sostituito con un intervento di restauro complessivo delle superfici architettoniche decorate relative alle facciate (soprattutto quella principale su Piazza Municipio). Le facciate infatti presentano oltre ad elementi lapidei (soprattutto 3 nella parte basamentale) anche fasce, cornici, riquadri e finto bugnato realizzato con malte di buona consistenza realizzate ad imitazione della pietra secondo le regole dell’architettura della seconda metà del XIX sec.. L’intervento prevede il consolidamento degli intonaci preesistenti e l’ancoraggio (in caso di distacco) alle strutture murarie, il consolidamento a base di latte di calce degli strati superficiali, l’integrazione delle mancanze con malte analoghe a quelle esistenti previ saggi sulle superfici al fine di determinare la natura delle malte utilizzate. Nelle prime fasi delle lavorazioni in cantiere sono stati operati dei saggi sulle tinteggiature al fine di determinare le colorazioni originarie delle facciate. L’obiettivo è quello di ripristinare le antiche cromie che oggi sembrano non più leggibili a causa o dell’ossidazione delle tinture oppure a causa di superficiali interventi di tinteggiatura effettuati nel corso degli anni. I saggi, effettuati da restauratori specializzati, consentono di pervenire ad un risultato abbastanza confortante che sicuramente restituirà all’edificio la sua facies originaria.

Sistemazione delle coperture

La sostituzione delle coperture dell’edificio, versanti in cattivo stato di conservazione, non solo sotto il profilo estetico, ma anche e soprattutto sotto il profilo strutturale, con nuove coperture realizzate con capriate lignee, tavolato, manto impermeabilizzante e sovrastante manto di tegole, era già prevista dal progetto principale approvato dalla Soprintendenza. Le tegole precedentemente smontate sono riposizionate in loco. Gli abbaini presenti sulla copertura sono oggetto di sostituzione con elementi di nuova realizzazione mantenendo la precedente conformazione della struttura lignea. Nella zona est dell’edificio sono state conservate in situ le antiche capriate come testimonianza della buona pratica costruttiva dell’epoca di edificazione dell’edificio storico. L’unico abbaino leggermente modificato è quello situato in verticale con l’ascensore che, nel progetto approvato, era previsto nella corte retrostante, mentre nell’attuale progetto, ne è prevista la sua ubicazione nel vano scala; questo presenta un elevato valore architettonico non solo per la sua spazialità, ma soprattutto per le decorazioni a fasce e riquadri che presenta. Il posizionamento dell’ascensore in questa zona dell’edificio consente di utilizzare il sottotetto per funzioni non previste in precedenza. L’arrivo dell’ascensore è previsto proprio in presenza di uno degli abbaini che, previa leggera modifica, ospiterà il fuori-corsa dell’ascensore stesso senza dover ricorrere a modifiche in copertura.

Pavimentazioni interne

Nel progetto approvato erano state previste pavimentazioni di graniglia di cemento che, ovviamente, non si addicono ad un edificio di notevole rilevanza storico architettonica quale la Casa Comunale di Afragola. Pertanto, prendendo spunto dalla pavimentazione del Salone di Rappresentanza del Palazzo (Salone Moriani) che conserva una pavimentazione in graniglia di marmo messa in opera con il metodo detto “alla veneziana” ossia levigata e lucidata, si è pensato di utilizzare, per le pavimentazioni degli altri locali del Palazzo, materiali marmorei aventi le stesse cromie. Per tale motivo sono stati scelti per i riquadri un marmo bianco; questi saranno contornati da fasce in giallo egiziano e verde Guatemala. Tali marmi ripropongono proprio l’effetto cromatico del Salone Moriani. Le scelte delle pavimentazioni così come fin qui descritto riguardano il primo ed il secondo piano, mentre la pavimentazione del piano terra, i cui locali appaiono maggiormente frequentati ed aperti più frequentemente anche al pubblico, è realizzata in lastroni di gres porcellanato. Per quanto attiene il sottotetto, lo stesso sarà pavimentato in lastroni di gres porcellanato soprattutto in considerazione della scelta dell’Amministrazione Comunale di Afragola di rendere utilizzabile in parte anche tali spazi, allo stato utilizzati come depositi. Il sottotetto del Palazzo Municipale sarà utilizzato soprattutto come percorso espositivo (previsto per un numero limitato di frequentatori) sia di pannelli ed oggetti che recano momenti salienti della storia di Afragola, ma anche di elementi architettonici conservati nell’edificio e che sottolineano l’interesse storico culturale della fabbrica. In sostanza il percorso espositivo potrà esser considerato come una sorta di piccolo museo dell’opera e della città.

Interventi nei locali interni della Casa Comunale

Il progetto approvato prevedeva la messa in opera in tutti i locali della Casa Comunale di controsoffittature in cartongesso. Queste invece saranno messe in opera solo laddove i solai sono stati nel tempo sostituiti con solai in metallo (profilati metallici e lamiere grecate). Durante il corso dei lavori infatti sono stati messi in luce gli antichi solai in legno e tavolato che si presentano in buono stato di conservazione. I solai in legno preesistenti presentano grosse travi non squadrate posizionate ad un interasse di ml. 1.00 con sovrastante tavolato (panconcelle inchiodate sulle travi). Nello spessore del riempimento dei solai in legno e nello spessore del massetto sovrastante si riescono a posizionare opportuni solai metallici che faranno sì che i solai lignei esistenti diventino semplici decorazioni dell’intradosso dei solai cosa che porterà evidenti valori estetici ai singoli ambienti, la maggior parte dei quali saranno adibiti ad uffici. I solai lignei, dopo gli opportuni trattamenti del legno, una volta sgravati dai carichi sovrastanti diventeranno un elemento decorativo dei singoli ambienti rappresentando inoltre un’attrattiva degli ambienti stessi. In tali ambienti pertanto non saranno realizzate le controsoffittature previste.  Dal momento che i solai in legno saranno a vista sono stati studiati opportuni sistemi di messa in opera delle canalizzazioni degli impianti che, in un primo momento sarebbero stati inseriti nello spazio compreso fra l’estradosso della controsoffittatura e l’intradosso del solaio; il nuovo intervento prevede la sistemazione dei corpi illuminanti a vista. Nello smontaggio degli infissi esistenti, sia interni che esterni, si è riscontrato l’inesistenza di piattabande per cui si è reso necessario l’inserimento di nuovi architravi in acciaio e calcestruzzo, opportunamente controventati, per tutte le aperture prospicienti la corte interna oltre quelle interne al piano terra ed al secondo piano per assenza di opportuno sostegno orizzontale. L’impianto distributivo interno è stato variato in coerenza con la riorganizzazione delle sedi comunali e della macro struttura dell’Ente. Al piano terra, accessibile al pubblico, sono previsti sul lato sx, il protocollo generale con il SUE, il SUAP ed il protocollo interno, oltre all’URP , all’ufficio dei messi notificatori ed all’ufficio del responsabile del servizio. Sul lato destro sono allocati il piantone/informazioni/pass con la sala di controllo della videosorveglianza e l’ufficio avvocatura. Sempre al piano terra, dall’area cortilizia, si accede a sinistra ai locali dell’ufficio economato e al deposito/spogliatoio per il personale delle pulizie, mentre a destra al locale del CED ed alla sala contatori elettrici. Al primo piano oltre alla sala consiliare e agli uffici del presidente del consiglio sono allocati i saloni per le rappresentanze dei consiglieri di maggioranza e di minoranza e i vari uffici del settore finanziario. Al secondo piano oltre agli uffici del settore risorse umane e dell’ufficio stampa sono allocati gli uffici del sindaco, della giunta comunale, dell’addetto stampa e del portavoce del sindaco, del dirigente di staff, del segretario comunale e della segreteria generale. Il piano sottotetto, completamento ristrutturato nelle coperture e liberato dall’apparecchiature previste nel progetto originario per la climatizzazione, sarà oggetto di lavori di predisposizione degli impianti tecnologici, e di alcuni lavori edili , alfine di non interferire un domani con le attività di istituto.

Realizzazione dell’ascensore

Il progetto principale, approvato dalla Soprintendenza prevedeva la realizzazione dell’ascensore nella corte posteriore dell’edificio che, come è noto si presenta come un edificio a corte aperta nella zona posteriore. Tale scelta era stata giustificata con la necessità di non introdurre all’interno del vano scala monumentale un elemento estraneo quale poteva essere considerato un ascensore. L’ubicazione dell’ascensore nella corte posteriore avrebbe comportato due fattori negativi; il primo  l’inserimento a vista nella corte posteriore (per la verità di poco valore architettonico e culturale) di un elemento che avrebbe sì consentito di limitare al minimo il contrasto fra il vano scala monumentale (di un certo interesse architettonico e culturale) e il nuovo elemento funzionale (l’ascensore). L’aspetto negativo di questa scelta sta nel fatto che gli utenti del Palazzo Municipale avrebbero sicuramente privilegiato l’ascensore in luogo della scala, cosa che avrebbe di fatto limitato anche il godimento di questo interessante spazio architettonico. Per valorizzare questo spazio si è pensato quindi di realizzare un ascensore di fattura diversa ed altamente tecnologico che potesse diventare un elemento di attrazione dello spazio. L’ascensore quindi diviene un elemento tecnologico che esso stesso, con la sua tecnologia avanzata, finisce per valorizzare questo spazio. Tale elemento è pertanto previsto in acciaio e cristallo con una prevalenza del cristallo sull’acciaio in modo da risultare completamente trasparente e da interagire, sotto il profilo architettonico, con lo spazio nel quale lo stesso sarà inserito. L’elemento sarà totalmente reversibile in modo da poter consentire in futuro un eventuale rifacimento. In più l’ascensore collocato in questa posizione consentirà di raggiungere anche il sottotetto nel quale è prevista l’ubicazione di una piccola esposizione di documenti e reperti riguardanti l’edificio e la città di Afragola (una sorta di piccolo Museo dell’Opera). Tale spazio sarà fruibile (anche se con le dovute limitazioni che le regole di legge prevedono) anche ai disabili grazie alla natura dell’ascensore stesso che tiene conto di tale possibilità. In sostanza la modifica della posizione dell’ascensore consentirà di poter godere dello spazio del vano scala, una delle attrattive principali della Casa Comunale di Afragola, consentirà di raggiungere uno spazio che sarà allestito con finalità culturali anche a disabili a differenza del progetto originale che ne prevedeva solo lo svuotamento. Infine l’ubicazione dell’ascensore in uno spazio già destinato ai collegamenti verticali (vano scala) consentirà al visitatore di poter scegliere con una certa immediatezza se utilizzare l’ascensore o, in caso di lunghe attese, optare per il collegamento verticale tradizionale (la scala monumentale). Non è trascurabile il vantaggio di prevedere l’eliminazione dell’ascensore dalla corte posteriore. Ciò comporterà altresì la valorizzazione anche della corte interna che potrà esser utilizzata per eventi all’aperto come una sorta di piazza conclusa.

 

Sistemazione del sottotetto

Il progetto originariamente approvato dalla Soprintendenza non prevedeva interventi particolarmente importanti nel sottotetto. Questo all’atto dell’avvio del cantiere si presentava come uno spazio destinato ad ospitare una serie di oggetti non più in uso. In sostanza il sottotetto del 7 Palazzo Municipale era stato trasformato nel tempo in una sorta di enorme ripostiglio, un locale di sgombero di materiali ed oggetti in disuso. Il miglioramento progettuale prevede in questa fase lo svuotamento dei locali (resosi necessario anche per operare i necessari interventi nelle coperture), la realizzazione dei sottoservizi, del gruppo bagni, la predisposizione di tutti gli impianti tecnologici, la realizzazione delle caldane per la posa di una futura pavimentazione e la fornitura delle pavimentazioni in gres porcellanato, nel formato e colore usato al piano terra nei locali adibiti al pubblico. La scelta delle lavorazioni da eseguirsi è stata fatta per consentire un futuro prosieguo dei lavori di finitura e completamento senza interferire con l’attività proprie della casa comunale. L’obiettivo finale è l’utilizzazione dello spazio fruibile per motivi espositivi. Al suo interno potranno essere organizzati ambienti per piccole riunioni limitate ad un certo numero di persone (nel rispetto delle normative sulla fruizione degli spazi pubblici) oltre che percorsi espositivi. Questi recheranno elementi che raccontano la storia della fabbrica e anche la storia della città. Il percorso di visita è teso anche a mostrare alcuni elementi significativi dell’architettura dell’edificio, quali l’assemblaggio della muratura di tufo, e si concluderà in prossimità di un’apertura attraverso la quale (una volta messi in opera gli opportuni dissuasori) sarà possibile godere della presenza delle antiche capriate lasciate in situ dopo il completamento dell’intervento in parola.

 

Rivisitazione impianti tecnologici

Dall’analisi della documentazione tecnica posta a base di gara è emersa l’esigenza di ottimizzare parte delle scelte tecniche operate in fase di progettazione esecutiva ed implementare soluzioni che meglio si adattano alle mutate esigenze funzionali e di rappresentanza dell’edificio oggetto dell’opera. Nel rispetto dei requisiti generali e di quelli specialistici di progetto ed in ossequio alle norme tecniche applicabili e vigenti, si è proceduto alla rivisitazione dell’idea progettuale, secondo quanto di seguito elencato:

 

Rivisitazione dell’architettura del sistema elettrico dell’edificio

Il progetto a base di gara prevedeva una potenza di impiego complessiva superiore ai 100kW con uno stato del neutro di tipo TT (connessione trifase in bassa tensione). Le vigenti regole di connessione alla rete di distribuzione ENEL, prevedono la presenza di un sistema di connessione MT/BT proprietario (Cabina di media tensione), non oggetto dell’appalto. L’ente distributore (ENEL), consultato all’occorrenza sulla specifica casistica, non potendo concedere (in deroga alle 8 regole di connessione per utenti passivi) per motivi strutturali insiti nella capacità della rete di distribuzione, una connessione in bassa tensione superiore ai 100 kW, proponeva n° 3 utenze distinte eroganti un massimo di 100 kW di potenza disponibile ognuna. Tale condizione ha necessariamente imposto la completa rivisitazione di tutti i quadri elettrici di distribuzione primaria (nuovi quadri generali afferenti ai nuovi misuratori Enel) e dell’intera distribuzione secondaria, sia per quanto concerne l’alimentazione delle utenze normali, sia per quanto concerne l’alimentazione delle utenze privilegiate, oltre le mutate esigenze di rifasamento dei carichi induttivi (obbligatorio per utenze non residenziali superiori ai 15kW).

Impatto elettrico

Sulla rivisitazione dell’impianto di climatizzazione invernale/estiva Il progetto a base di gara, prevedeva la realizzazione di un impianto di condizionamento a fluido di refrigerante variabile, con l’implementazione di un sistema di ricambio dell’area primaria, mediante l’utilizzo di unità di trattamento aria da 2000 mc/h. Tutte le unità motocondensanti aria-aria e le suddette unità di trattamento aria per il ricircolo dell’aria primaria venivano installate all’interno del piano sottotetto. Nella fase di consolidamento delle strutture di sostegno delle coperture del sottotetto, svuotato del materiale di risulta accantonato da anni, si è valutato la spazialità dei locali, la qualità della struttura muraria in pietre di tufo a vista e la possibilità di destinarla ad altri usi. Le continue riunioni del tavolo tecnico-politico hanno consentito di valutare positivamente l’utilizzo del piano sottotetto ad attività aperte al pubblico di carattere culturale e la necessità di dare piena funzionalità alla logica dell’impianto previsto a base di gara. Si è , pertanto, rivisitato completamente gli schemi frigoriferi ed i percorsi delle tubazioni, dei collettori e dei giunti ad Y in uno allo spostamento delle motocondensanti in area esterna (nel cortile interno a ridosso del confine posteriore con schermature visive). Per il ricambio d’aria primaria in sala consiliare, si è provveduto a progettare apposito recuperatore per installazioni in controsoffitto nel locale medesimo, evitando l’impatto strutturale delle canalizzazioni aerauliche nel tratto dal piano sottotetto al piano primo. La modifica suddetta, ha imposto la rivisitazione del sistema elettrico afferente l’alimentazione delle unità esterne (motocondensanti) ed interne (ventilanti a pavimento), con annesse modifiche ed implementazioni del necessario sistema di supervisione via bus.

Rivisitazione dell’architettura del sistema idrico antincendio.

A causa delle mutate condizioni di pressione e continuità d’esercizio del sistema di distribuzione idrica comunale l’ente titolare della gestione del suddetto impianto cittadino non rilasciava la 9 necessaria certificazione atta ad attestare la continuità dell’erogazione nelle 24 ore e per 365 giorni l’anno alle condizioni di pressione e di portata richieste. Si è dunque manifestata l’esigenza tecnica di prevedere un gruppo di pressurizzazione dotato di opportuno serbatoio interrato di accumulo (riserva idrica) di circa 25.000 lt. e di allacciamento all’anello della porzione di impianto idrico antincendio esistente e ivi installato.

Note sull’assoggettabilità al C.P.I., secondo d.P.R. 151/2011 dell’edificio

La relazione antincendio posta a base di gara, prevedeva la non assoggettabilità dell’edifico al Certificato Prevenzione Incendi. La destinazione d’uso della casa comunale inclusa nella descrizione dell’attività 7.2 dell’allegato I del d.P.R. n°151/2011 (Edifici sottoposti a tutela ai sensi del D.Lgs. 22/1/2004, n°42, aperti al pubblico, destinati a contenere biblioteche ed archivi, musei, gallerie, esposizioni e mostre…..) determina l’obbligatorietà del CPI, per il quale è necessario richiedere il parere preventivo, sulla base di un aggiornato progetto di ingegneria antincendio. La successiva pratica di SCIA, finalizzata al rilascio del CPI, consentirà l’ottenimento dell’agibilità, altrimenti non perseguibile. Nell’ambito della suddetta attività di ingegneria antincendio, sarà necessario porre attenzione alle mutate condizioni di affollamento, in relazione alle condizioni di esodo e alla necessità di adeguare le compartimentazioni. Quest’ultima attività è in parte già stata inclusa nella rivisitazione del progetto posto a base di gara, grazie all’incremento della classificazione REI delle porte.

Adeguamento dei locali del centro elaborazione dati (C.E.D.)

I locali del CED, ubicati al piano terra, lato ds, della casa comunale non rientravano nell’ambito del progetto di riqualificazione e restauro appaltato ma, la necessità di liberare le facciate interne dell’edificio da tutte le superfetazioni esistenti, di perimetrare un nuovo spazio per la cabina Enel e di realizzare un ulteriore via di esodo, hanno imposto di recepire gli interventi necessari in questo progetto di completamento. Gli interventi progettati, essenzialmente di adeguamento degli impianti elettrici e di climatizzazione, hanno consentito anche il recupero della piccola scala di collegamento tra il piano terra e la sala consiliare al primo piano, utilizzata non poche volte come uscita di urgenza dai clamori di alcune assemblee consiliari.

Interventi sulle sottofondazioni

Durante il corso dei lavori sono emersi alcuni vuoti nella zona fondale (alcuni già noti), che hanno indotto ad effettuare indagine geologiche. Queste hanno permesso di individuare la totale assenza di 10 pareti di confinamento del livello delle fondazioni con le strade laterali dell’immobile ( via F. Ciaramelli e via F.LLi Rosselli). Con la consulenza fornita dal dott. A. Boemio, geologo profondo conoscitore del sottosuolo di Afragola, si è valutato il totale riempimento di questi vuoti con Geomix (una miscela fluida da riempimento autolivellante, stabile volumetricamente e con caratteristiche geotecniche controllate, perfettamente assimilabile ad un terreno artificiale ma senza produrre gli assestamenti tipici dei terreni naturali) necessari per compattare il piano fondale, da ridurre al minimo l’esposizione dell’edificio da eventuali dissesti e rinforzare i lati esterni dell’edificio addossati alle strade confinanti. L’intervento previsto è meglio specificato nella relazione strutturale che illustra tutti gli interventi da realizzare per limitare tali pericoli.

Intervento nell’area cortilizia

La corte posteriore della Casa Comunale di Afragola ben si presta ad un utilizzazione per eventi, anche di entità interessante. Ma per raggiungere tale obiettivo era necessario rendere tale spazio “accattivante” per cui l’eliminazione dell’ascensore in origine previsto in questo spazio rappresenta un primo passo verso tale obiettivo. Altro elemento interessante è rappresentato dalla realizzazione di un muro posto nella parte fondale della corte che avrà da una parte il “compito” di “nascondere” i macchinari degli impianti, ma dall’altra avrà il ruolo di rappresentare una quinta posta nella parte fondale del cannocchiale rappresentato dall’androne d’ingresso della Casa Comunale. La pavimentazione in porfido esistente, la cui rimozione è necessaria per la realizzazione dei sottoservizi degli impianti tecnologici e per la realizzazione della vasca di accumulo interrata di 25.000 lt. per la scorta idrica dell’impianto antincendio, sarà sostituita con una pavimentazione in basole di basalto, più adeguate alla tipologia dell’edificio Tutti questi interventi, tra l’altro consigliati dalla Soprintendenza, potranno assicurare il buon esito dell’intervento di recupero dell’edificio che, per effetto di una serie di nuove funzioni individuate, diventerà realmente la Casa Comunale.

Restauro salone Moriani

Il Salone Moriani rappresenta il luogo di rappresentanza del Palazzo di Città di Afragola. E’ forse l’ambiente più interessante sotto il profilo culturale ed artistico. In questo ambiente si conservano oltre ad uno splendido pavimento in graniglia di marmo realizzato in opera con greche che contornano campiture interne le cui cromie hanno poi fornito indicazioni per le pavimentazioni dell’intero complesso architettonico. 11 Ma la particolarità del Salone Moriani è attestata da una splendida controsoffittatura che reca un dipinto centrale con motivi richiamanti momenti storici della città di Afragola. Gli stessi temi sono affrontati nei riquadri riportati sulle sovrapporte del Salone. Il pavimento in graniglia di marmo, la controsoffittatura, le porte in legno (a mordente scuro tipo noce) così come le sovrapporte saranno tutti oggetto di restauro artistico affidati a restauratori specializzati in forza all’Impresa assuntrice dei lavori, come richiesto dalla Soprintendenza nell’autorizzazione del 16.10.2012 prot.24567.

Allestimento sala consiliare

L’allestimento della sala consiliare non era previsto nel progetto principale che si limitava alla realizzazione dell’impiantistica specialistica senza prevedere, tra l’altro, dove e come alloggiare le varie apparecchiature. Il progetto prevede la realizzazione del’intera sala consiliare consistente nella realizzazione di pedane a varie quote per allocarvi sulla parte più alta il presidente del consiglio, in quello sottostante la giunta comunale e sui laterali i componenti il consiglio comunale. Il pubblico accede direttamente dallo scalone principale e dall’ascensore, La sala è stata sagomata mediante boiserie il legno di rovere, che celano gli alloggiamenti delle apparecchiature speciali, un disimpegno , i servizi igienici ed un uscita verso l’area cortilizia. Le pavimentazioni saranno in materiale lapideo ed in particolare in marmo verde guatemala per la parte della sala consiliare riservata al consiglio ed in marmo bianco di Carrara per l’area destinata al pubblico. Il soffitto interamente controsoffittato è articolato in zone che ripropongono il disegno delle pedane, con sistemi di illuminazione a luce diffusa, e cela sia le apparecchiature di climatizzazione che quelle di illuminazione. Nel controsoffitto sono alloggiate le tende di oscuramento delle finestre laterali ed il telo retrattile per le videoproiezioni. I banchi saranno realizzati in legno di rovere con poltrone in similpelle di colore giallo paglierino.

Important Links

Customer Spotlight

Customer Service

Marketing

FAQ

Company

Projects

Team Members

Services

Contact

Info@creative.com

+1-202-555-0140

1463 Chandler Drive Springfield, MO 65806

©2025 Portale dell’arte – Afragola Città Metropolitana di Napoli