Storia

La Chiesa di San Marco in Sylvis, il più antico luogo di culto di Afragola, è custode di leggende, tradizioni e secoli di storia religiosa.

1140-1179
Origini leggendarie e fondazione

La Chiesa di San Marco in Sylvis, il più antico edificio religioso ancora esistente ad Afragola, è strettamente legata alla tradizione e alla leggenda. Secondo la Relatione historica della fondazione della chiesa di San Marco della Selvetella, attribuita al frate domenicano Domenico De Stelleopardis, la chiesa fu fondata il 10 aprile 1179 per volontà della monarchia normanna. Questo avvenne su ordine del re Guglielmo II di Sicilia, che volle erigere un luogo di culto per le famiglie dei veterani che avevano combattuto con Ruggero II di Sicilia per la conquista del Mezzogiorno.

Il toponimo "in Sylvis" evidenzia la posizione isolata della chiesa, situata in un’area boschiva lontana dal centro abitato. Secondo la tradizione, questo luogo sacro sorgeva su un antico cimitero cristiano, dove erano stati sepolti martiri giustiziati durante le persecuzioni dell’Impero Romano. A questo luogo si lega anche la leggenda della “Pietra di San Marco,” sulla quale si sarebbero seduti San Marco durante il suo viaggio verso Roma e, successivamente, San Gennaro durante il trasferimento da Nola a Pozzuoli.

La costruzione originale dell’edificio risalirebbe dunque al 1179, ma gli elementi architettonici attuali testimoniano numerosi interventi e ricostruzioni avvenuti nei secoli successivi.

1258-1309
Sviluppo e prime attestazioni documentarie

La chiesa appare per la prima volta in documenti ufficiali nel 1258 e nel 1309, dove è citata come un punto di riferimento per la delimitazione di terreni situati lungo l’attuale via San Marco. In questo periodo, la chiesa era strettamente collegata alle monache del monastero dei SS. Marcellino e Desiderio di Napoli, che avevano il diritto di nomina del rettore.

1356

Nel 1356, un decreto della Corte Arcivescovile di Napoli trasferì temporaneamente la gestione del rettorato agli abitanti di Casavico, un piccolo villaggio situato nelle vicinanze. Questo cambiamento evidenzia l'importanza del legame tra la chiesa e la comunità rurale circostante.

1633
Declino e trasformazioni

A partire dal 1633, l’interesse per il culto di San Marco iniziò a diminuire, sostituito dalla crescente devozione verso Sant’Antonio da Padova. Questo segnò l'inizio del declino della chiesa, che venne progressivamente abbandonata a causa della sua posizione isolata.

1742

Nel 1742, il cardinale Giuseppe Spinelli tentò di rilanciare il culto di San Marco con una solenne processione. Tuttavia, la costruzione di una nuova cappella nel più vicino quartiere di Casavico portò alla perdita della centralità della chiesa di San Marco in Sylvis.

1733-1868
Restauri e preservazione

Nonostante il declino, la chiesa fu oggetto di numerosi restauri che contribuirono alla sua conservazione. Tra il 1733 e il 1868, furono effettuati interventi significativi, tra cui l’innalzamento del pavimento e l’apertura di un finestrone absidale.

construction
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1897

Nel 1897, il sacerdote e storico Luigi Maria Jazzetta si occupò della collocazione della "Pietra di San Marco" in un’edicola retrostante, decorata con un affresco raffigurante San Marco e San Gennaro.

Durante questi lavori, furono catalogati gli altari laterali, dedicati a Santa Maria delle Grazie e a San Giovanni Evangelista, insieme a un'acquasantiera composta da elementi romani e settecenteschi, oggi usata come fonte battesimale.

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