La facciata principale ha una composizione molto equilibrata ed armonica, che riprende gli schemi tradizionali dell’edilizia pubblica ottocentesca, con un corpo centrale leggermente avanzato, che ne rompe la linearità e mette in risalto la zona più rappresentativa dell’edificio. Questa è anche sottolineata dal porticato al piano terra, dalla balconata con balaustra in ghisa e dalle aperture centinate al primo piano e dalla torre dell’orologio e campanaria, che si eleva oltre la copertura.
La copertura è a tetto a due falde con struttura portante in legno (ad eccezione della zona sottostante la torre campanaria che è in putrelle e tavelloni), con manto impermeabile di tegole alla marsigliese.
Al primo piano della casa comunale si trovano due ambienti importanti: il salone delle cerimonie e la sala consiliare. Il salone è situato al centro dell’edificio, sopra il portico del piano terra e la balconata esterna. È rifinito con cura, con pavimento alla veneziana decorato, porte in legno intarsiato in oro e pareti adornate con dipinti e stucchi. La sala consiliare, invece, si trova nell'ala ovest, lungo Via G. Ciaramella. Questo ambiente è ampio, con diverse postazioni dotate di microfoni, qui si tiene di solito il consiglio comunale. Si accede tramite lo scalone principale o una piccola scala di servizio.
La facciata è decorata con un rivestimento a blocchi alternati tra rustico e liscio, che copre il piano terra, gli angoli verticali, le colonne decorative e gli architravi delle porte. Le aperture delle finestre e il marcapiano sono incorniciati, mentre un cornicione in alto nasconde la grondaia del tetto. Al primo piano, le finestre sono adornate da timpani e balaustre, mentre al piano terra ci sono cancellate in ghisa. Le facciate che guardano verso il cortile interno sono più semplici, con un ritmo regolare di finestre, una fascia decorativa in rilievo, e un parapetto in lavagna per far defluire l'acqua.
La scala principale, restaurata nel 2004, è a tre rampe con ballatoio e balaustre in ghisa, con pavimenti e rivestimenti in marmo di Carrara e decorazioni a stucco. La scala secondaria, invece, è più stretta, con rivestimenti in lastre di pietrarsa. Il portico, restaurato nel 2005, ha volte a vela e poggia su pilastri di pietrarsa. La struttura portante dell’edificio è composta principalmente da murature in tufo, mentre le rampe delle scale e i primi impalcati sono realizzati con volte in muratura. Gli altri solai sono piani, realizzati in legno o con una struttura mista di putrelle e laterizi.
Al centro del soffitto è raffigurato la tradizionale Origine Storica di Afragola, dipinta da Augusto Moriani nel 1886.
Questa veduta offre un’immagine della piazza che oggi non è più riscontrabile poiché l’edificio è stato molto trasformato nell’aspetto. La costruzione presenta, sull’ingresso della chiesa dell’Addolorata, ancora il torrione dell’orologio, abbattuto qualche decennio più tardi. L’ingresso al castello è senza sopraelevazione, così come il fronte verso piazza S. Giorgio. Il dipinto rappresenta momenti di vita quotidiana dati da due giovinetti seduti a conversare, da una donna al balcone, sul lato sinistro, mentre compera verdura da un ortolano, da alcune donne con un bambino presso uno dei tanti alberelli lungo il marciapiede. La piazza risulta ampliata dall’allargamento del campo ottico, metodo che Moriani userà per tutte e quattro le vedute.
Il dipinto raffigura una delle piazze più antiche di Afragola, quella dell’Olmo. Le modifiche subite dalla piazza sono state sostanziali a partire dalla chiesa di S. Marco Evangelista, originariamente con facciata Barocca ed ingresso sormontato da una piccola edicola, per cui non è facile riconoscervi lo slargo odierno. L’ambiente urbano e ravvivato dalla presenza di personaggi con abiti dell’epoca, ma il Moriani ha dato un tocco delicato all’opera rappresentando una mamma con figlioletto mentre percorre la detta via. I colori sono molto vivi e i toni realistici come il chiaro azzurro del cielo e le chiare cromie dei palazzi. La cornice di questo dipinto è composta da una decorazione a motivi floreali in oro zecchino, di vago stile Impero.
Piazza Belvedere appare edificata solo sul lato destro dove si riconosce il palazzo Cocco. Sul fondo si intravede il palazzo Ciaramella coi suoi due livelli. Tutto il lato sinistro della piazza risulta inedificato e si nota solo un lungo, alto muro, un tram a vapore e due persone in attesa vestiti con abiti “fin de siecle”. Il tratto di strada che va da piazza Belvedere a piazza Gianturco è ravvivato da un gruppo di persone. La fonte luminosa è qui posta sul lato destro dell’osservatore, ad evidenziare che la scena si svolge di mattina.
In piazza Santa Maria si trova l’omonima Chiesa, affiancata dal campanile a tre livelli con cornici in piperno, sovrastati da una lanterna con cupoletta rivestita di maioliche policrome gialle e verdi. Il prospetto di Santa Maria è ancora quello che vediamo oggi mentre è scomparsa l’edicola a destra, protetta da un’inferriata rossa. Il fabbricato raffigurato sulla sinistra del tempio è stato demolito negli anni sessanta e ricostruito in forme differenti mentre il palazzo a destra, pur rimanendo lo stesso aspetto, si presenta oggi in pessime condizioni.
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